Campagna informatica per lo smaltimento di oli vegetali
Olio esausto…che cos’è?
Nella vasta gamma della raccolta differenziata, è presente un rifiuto poco conosciuto ma tuttavia nocivo per l’ambiente: si tratta dell’OLIO VEGETALE ESAUSTO. Il Decreto Legislativo n. 152/2006 definisce tale rifiuto con il nome specifico: OLI E GRASSI COMMESTIBILI. Comunemente si tratta di oli di friggitoria, ovvero quelli utilizzati durante la cottura e la fritture dei cibi, e quelli derivanti dagli alimenti conservati sott’olio.
Olio esausto…quali problemi?
Il decreto 152/2006 vieta lo scarico degli oli e grassi vegetali nella rete fognaria. L’olio esausto, se non smaltito correttamente, può causare grossi danni all’ambiente, gettato nei tombini o nei tubi di scarico, esso contamina l’ambiente rischiando di inquinare le falde acquifere, invece disperso nel sottosuolo crea uno strato impermeabile che impedisce alle radici delle piante di assumere sostanze nutritive e quindi causando la loro morte.
Olio esausto…quale soluzione?
La maggior parte degli oli e grassi vegetali esausti derivante dalla cottura dei cibi vengono raccolti separatamente. Il corretto smaltimento prevede, quindi, una fase di raccolta dove l’utente, una volta usato l’olio e lasciato raffreddare, lo versa in un apposito contenitore, e una fase di consegna nel centro di raccolta comunale. L’olio raccolto viene rigenerato e riutilizzato per recuperare risorse migliorando la qualità della vita.