Chiesa di S. Maria Assunta – Erbusco
EPOCA: 1705-1719
AUTORE: architetto Gian Antonio Girelli (secolo XVIII)
STATO DI CONSERVAZIONE: buono
In posizione dominante, la parrocchiale a pianta rettangolare, con orientamento est-ovest, sorge sopraelevata rispetto al piano della piazza e viene raggiunta attraverso un’elegante semplice scalinata a due rampe, che valorizza l’imponente facciata e conferisce così all’insieme un gradevole effetto scenografico. A tre navate, presenta le due laterali ribassate rispetto a quella centrale, con muratura a vista, con aperture a nord e sud. Nella zona superiore della navata centrale si aprono quattro finestre rettangolari, leggermente strombate, che illuminano l’aula interna. Sul lato di sud-est si accosta il campanile con base a scarpata, fusto con specchiature contornate da piatte lesene con i segni di un orologio, oggi alienato. La cella campanaria è molto semplice, con quattro aperture ad arco a pieno centro, con cornice poco modanata. Considerata il capolavoro di Gian Antonio Girelli, nobile erbuschese con proprietà alla frazione Spina, già progettista della chiesa di S. Giacomo e Filippo delle Suore Agostiniane in Brescia, presenta analogie stilistiche con le chiese di S. Faustino Maggiore in Brescia, S. Siro a Genova e le chiese di Bassano Bresciano, non solo per la soluzione interna degli spazi, ma anche per l’architettura basilicale nel suo insieme. La parrocchiale viene costruita su un appezzamento di terreno acquistato dal sig. Giuseppe Rizzini di Cazzago S. Martino e viene progettata nel 1689, anno in cui il Senato di Venezia (23 aprile 1689) autorizza l’opera, sostenuta economicamente dal nobile Conte Francesco Martinengo, che offre 1000 ducati d’oro, come si legge in un atto notarile datato 29 maggio 1691. Il Comune di Erbusco non sostiene le spese, ma in data 10 luglio 1694 comunica ai dirigenti dell’Ospedale Maggiore di Brescia il nulla osta alla costruzione della parrocchiale. I lavori, sospesi a causa della guerra di successione spagnola, vengono ripresi intorno al 1705, sotto la guida del nobile Girelli, che cura l’architettura nei minimi particolari con grande perizia e eleganza fino alla conclusione degli stessi nell’anno 1719. Dopo circa 25 anni di attesa, il primo ottobre 1719 l’arciprete G. Battista Lussignoli effettua il passaggio dall’antica chiesa alla nuova parrocchiale, benedetta e consacrata con la prima messa, officiata dall’Arcivescovo della Cattedrale di Brescia e Vicario Vescovile Rev.do Leandro Chizzola. Consacrata ufficialmente il 13 dicembre del 1856 dal Vescovo Gerolamo Verzeri (come da lapide nel presbiterio), si è arricchita nei secoli di notevoli opere d’arte. Nel 1956, in occasione del primo centenario della consacrazione della chiesa, vengono messi in opera i dieci lampadari, disegnati dal Conte Fausto Lechi e le appliques della Via Crucis, costruiti poi dalla ditta Poisa di Brescia.
Chiesa di S. Lorenzo – Zocco
EPOCA: secolo XVI – secolo XVII (datazione probabile) con interventi successivi fino al secolo XX AUTORE: ignoto
STATO DI CONSERVAZIONE: buono
La parrocchiale si affaccia direttamente sulla strada, mentre la fiancata sud e nord si aprono su una piccola piazza, che fa da sagrato. La chiesa colpisce per la sua grande e ariosa facciata con il grande portale ligneo e la sovrastante finestra con un bel stretto balconcino con colonnette sagomate. La chiesa ha tre navate, di cui la centrale più alta delle due laterali, che presentano tre aperture semicircolari, appena sotto la gronda. La navata principale è illuminata da quattro aperture rettangolari con vetri colorati. Sulla fiancata sud si apre il portalino d’ingresso laterale, con cornice in pietra di Sarnico. La parte absidale risulta piatta con corpi di fabbrica addossati, sia a nord sia a sud. Il campanile è in parte inglobato nella struttura della navata e presenta il fusto con lunga specchiatura liscia nel basso e un grande orologio, appena sotto la cella campanaria, segnata da un cornicione aggettato nella zona inferiore e da un’alta modanatura con merlatura nella parte terminale. La chiesa, originariamente e probabilmente costruita in parte in legno, era già esistente nel XVI secolo con orientamento nord-sud, come si legge negli Atti della Visita di S. Carlo nell’aprile del 1580. Attualmente presenta uno schema compositivo architettonico tipico di un edificio religioso del Seicento, anche se in taluni settori sono presenti forme e soluzioni già settecentesche. La parrocchiale è il risultato delle continue trasformazioni ed ampliamenti dell’originaria chiesa, succedutesi fino ai nostri giorni. Nel 1670 S. Lorenzo, che ha un solo altare, si arricchisce del legato del q. E. Gio. Cavalleri e in seguito di quello della di lui moglie Domenica Rubagotta e si celebrano le Messe quotidianamente. Nel 1737 ha due altari, il Maggiore e la Madonna di Caravaggio, mentre nel 1756 si dice che viene amministrata da propri Reggenti con gli oneri sostenuti dagli abitanti dello Zocco. Nel 1813 il Vescovo Nava così la descrive: “Questa chiesa è bella, sufficiente e ben ornata”. Nel 1896 si sa che esiste il Battistero ed è posto sotto il patronato della famiglia Dotti, della frazione Spina. È eletta, dalla Cancelleria Vescovile, Vicaria parrocchiale della chiesa di S. Maria di Erbusco il 27 agosto 1920, dopo una convenzione sottoscritta dall’arciprete di Erbusco, Don Giuseppe Bianchi, e il curato di S. Lorenzo, Don G.B. Fava (31 luglio 1920). Viene consacrata il 14 agosto 1926. Il 7 giugno 1939 viene eretta a parrocchia indipendente. Nel XX secolo la Chiesa subisce profonde trasformazioni murarie e decorative, in occasione della elezione, da parte della Cancelleria Vescovile, a Vicaria Parrocchiale della Chiesa di S. Maria di Erbusco.
Chiesa di S. Giorgio – Villa
EPOCA: secolo XVI, secolo XVIII, secolo XIX navate laterali e facciata
AUTORE: secolo XVI ignoto; secolo XVIII attribuita all’arch. G. Antonio Girelli; secolo XIX navate laterali e facciata arch. G. Antonio Camotti di Brescia
STATO DI CONSERVAZIONE: buono
Presenta un’articolata facciata. La chiesa è a tre navate con cappelle laterali cupolate. Le navate sono divise da quattro archi, a pieno centro, poggianti su pilastri con lesene con capitelli corinzi, che sorreggono l’aggettato e modanato cornicione. Su quest’ultimo si innalzano gli archi traversi, che dividono le quattro campate coperte da volta a botte unghiata, per consentire l’inserimento delle finestre con arco leggermente ribassato. L’arco trionfale, che poggia su lesene con capitelli corinzi, restringe l’ingresso al presbiterio, sopraelevato di alcuni gradini, dove la parete di fondo leggermente curvilinea è raccordata dalle lesene, che sorreggono il cornicione che si aggancia a quello della navata centrale. Sia la navata sia il presbiterio sono arricchiti da pitture e stucchi. La chiesa si presenta come il risultato di continue trasformazioni ed ampliamenti. La primitiva cappella porta la data del 1567, mentre nel 1591 passa sotto la tutela dell’Ospedale Maggiore di Brescia e fa parte integrante della Parrocchia di S. Maria Assunta di Erbusco. Il 23 maggio 1599 il Vescovo Marino Giorgi senior istituisce la Chiesa di S. Giorgio, parrocchia autonoma. Da una planimetria disegnata a penna, che porta al centro la data di approvazione vescovile 6 giugno 1666, si conosce che la chiesa è a navata unica con quattro cappelle. La parrocchiale però risulta insufficiente a contenere i fedeli, per cui, su sollecitazione del parroco Bonardi, viene concessa l’autorizzazione per la costruzione di una nuova chiesa, la cui planimetria porta la data di approvazione 21 maggio 1677. La costruzione si realizza fra molte difficoltà e viene consacrata il 3 luglio del 1791, alla fine quindi del secolo XVIII. Nel 1849 il parroco Riccobelli decide l’ampliamento della chiesa con la costruzione di altre due navate, una a sud e una a nord, e solo nel 1852 l’architetto G. Antonio Camotti di Brescia può dare inizio ai lavori per la sola navata sud, che viene conclusa nel 1854. Nel 1865 l’architetto Camotti presenta il progetto per la navata nord, che si conclude nella sue linee definitive fra il 1868 e il 1870, anno in cui si concludono anche i lavori per le bussole della porta maggiore e quelle delle porte laterali. La struttura architettonica del presbiterio subisce un’ulteriore modifica nel 1957, quando viene abbassato il pavimento, allungato il vano e resa rettilinea la balaustra in marmo del 1886 con il riutilizzo delle stesse colonnette. Nel 1920-25 viene completamente decorata dalla ditta Fratelli Rubagotti di Coccaglio, in particolare da Angelo Rubagotti, chiamato dal parroco Don Lorenzo Rangoni.
Descrizioni tratte da S. Bozzetti, "Erbusco Storia Arte Cultura" - Erbusco, Comune, 2009