EPOCA: fine del secolo XIX- inizio del secolo XX
AUTORE: ignoto – attribuzione ing. Negroni
RESTAURO DECORATIVO: sala consigliare 2002-2003; facciata 2008 STATO DI CONSERVAZIONE: buono
Esterno
Valorizzato dall’ampio prato antistante, il palazzo si erge in tutta la sua severità e solidità di linee architettoniche, mitigate dal gioco di vuoti e di pieni dati dal portico e dalle torrette sul lato est e ovest. All’estremità orientale del prato sorge la piccola portineria del palazzo, che si apre sul lato strada, oggi adibita ad esercizio commerciale. Lo schema architettonico si sviluppa in senso longitudinale ed in particolare il prospetto sud vede il susseguirsi di belle colonne in pietra di Sarnico con capitelli tuscanici che sostengono sei archi a tutto sesto con spazioso intercolunnio corrispondente al riquadro compreso fra le finestre del primo piano. La facciata è vivacizzata da fasce orizzontali di tonalità più scura, che sottolineano l’andamento orizzontale del corpo centrale del palazzo, al quale conferisce particolare leggerezza l’elegante cordonatura curvilinea che sovrasta le finestre del primo piano. Addossata alla parete ovest, sporgente rispetto alla facciata sud, si innalza una torretta caratterizzata da aperture sia al piano terra sia ai piani successivi, dove si trasformano in bifore con cordonatura in cotto. La torretta viene chiusa da una slanciata loggetta, sostenuta da colonnette che fanno da imposta a quattro archi a pieno centro sui quattro lati. All’estremità orientale del palazzo si innalza, tangente alla parete, una torretta, rientrante di molto dal filo della facciata, tanto da lasciare in evidenza le tre aperture della parete est del primo piano, che seguono lo schema decorativo di quelle in facciata sud. La torretta presenta un alto portale cordonato in pietra di Sarnico, ad arco a tutto sesto, con battenti in legno e lunetta in vetro, poggiante su un proporzionato dado in pietra serena martellinata. Sopra l’arco del portale si nota una cornice di mattoni che forma un arco a sesto acuto entro cui si snodano, a raggiera, intervallati, gruppi di mattoni. Ai lati dell’ingresso corre una bella fascia decorativa che continua lungo il fianco est della costruzione, fra le due alte aperture laterali, sempre in pietra di Sarnico. Un’incassatura rettangolare poco profonda racchiude una bella bifora con colonnette in arenaria ed archi a pieno centro con la medesima decorazione in cotto delle aperture del piano terra. Nel sottotetto un’alta fascia a motivi romboidali corre lungo la facciata e la parete laterale così come la successione di stemmi di famiglia su fondo azzurro, poggianti su archetti ciechi dipinti in bruno scuro. Sul lato nord la torretta mostra il muro pieno. La parete est presenta due alte aperture con arco a pieno centro in pietra di Sarnico ed è focalizzata dalla bella ed armonica loggetta, sostenuta da quattro colon- nette e due semicolonne ai lati, che sorreggono cinque archi a pieno centro con decorazioni in cotto.
Interno
Un piccolo portalino d’ingresso immette alle varie sale del piano terra. La prima stanza a sinistra presenta una importante volta unghiata, sottolineata da un’alta fascia entro cui si trovano quattro medaglioni con decorazioni floreali. Inseriti entro una cornice quadrata si snodano lungo le quattro pareti. Addossato alla parete nord si trova un grande camino dalle grosse volute baccellate in pietra di Sarnico, così come l’alta trabeazione a gola rovesciata con piccole baccellature. Sulla cappa trapezoidale si trova, al centro, lo stemma della famiglia Cavalleri.
Entro un lambrechino molto mosso, con elmo da guerriero e piume svolazzanti, si staglia lo scudo con tre bande verticali nella zona orizzontale inferiore, mentre in quella superiore si trova, al centro, un cavallo rampante con cavaliere. A destra dell’ingresso si aprono tre sale comunicanti fra loro. La prima, molto lineare nella sua decorazione, immette nella seconda sala, pure con volta unghiata, con peducci a ricciolo. Nei sott’archi della volta a est ed ovest, entro una spaziatura rettangolare, sono raffigurati due paesaggi fantastici resi con una tonalità dominante fra l’ocra scuro e il bruno. La terza sala colpisce per la particolare decorazione della campitura centrale della volta, dipinta imitando un soffitto a cassettoni con l’uso di una gamma cromatica marrone dalle piacevoli sfumature calde. Le varie spaziature fra le unghie della volta sono sottolineate da greche geometriche, dove si inseriscono elmi, stemmi fra volute sinuose di foglie e piume. Una piccola e sottile decorazione stilizzata ricopre la parte superiore delle vele. Bella anche la soluzione decorativa delle cupolette d’angolo. La sala a sud, che si affaccia sul piazzale, con volta a botte unghiata, è caratterizzata da due campiture rettangolari ad est ed a ovest, nei sott’archi delle unghie, dove sono raffigurati due putti che intrecciano volute e fiori. Una leggera cornice monocroma delimita le pareti.
Sala Consigliare
Il salone, ora sala consiliare a pianta rettangolare con orientamento est-ovest, evidenzia una successione di aperture che interessano tutte le pareti. Le porte e le finestre sono ad arco a pieno centro e la cornice lignea porta sulla ghiera dell’arco un cartiglio a ricciolo, pure in legno scuro. La volta a padiglione è imponente nella sua ricca decorazione, chiusa da un cornicione in muratura, molto aggettato, con un intreccio monocromo lineare. Lunghi rettangoli su fondo rosso pompeiano sono decorati con volute in ocra chiaro, che lasciano spazio, in centro, a scudi di stemma, semplici nella parete est ed ovest, mentre in quella nord e sud portano le iniziali: a nord B D, a sud P K.
Molto particolare e significativa è la parte angolare decorata con due medaglioni circolari tangenti fra loro, su fondo giallo e figurazioni in bianco: due putti trattengono fra le mani i vari segni identificativi di un’arte quale: nord-est l’arte della pittura e della scultura, nord-ovest la geometria e la musica, sud-est la scienza e l’industria, a sud-ovest la geografia e la letteratura. L’affresco allegorico, nella parte centrale della volta, chiuso da una finta balconata, raffigura due personaggi con rami d’ulivo, resi con panneggi verdi molto accesi, sullo sfondo di un azzurro intenso. Al centro della parete nord è incorniciato un affresco che mostra una Deposizione: la Madonna, il Cristo Deposto, S. Antonio e S. Rocco.
NOTIZIE STORICO CRITICHE
Il palazzo, fatto costruire negli ultimi anni del XIX secolo e primi anni del XX secolo da Gianpaolo Cavalleri, forse su progetto dell’ing. Negroni, originariamente era circondato da un alto muro di protezione che impediva la vista della dimora. Nel 1973 il palazzo viene venduto al Comune che smantella il muro di cinta, strappando però il grande affresco della Deposizione, poi collocato sulla parete nord del salone. Lo strappo è opera del Sig. Manenti di Rovato. L’intera sala ha subìto un restauro pochi anni fa (2002- 2003), quando si è anche sostituito il lampadario in ferro battuto con l’attuale in vetro di Murano. Il fabbricato ha subìto importanti trasformazioni murarie interne al primo piano, che, al fine di rendere la struttura idonea allo svolgimento delle attività comunali, hanno modificato sostanzialmente le linee archi- tettoniche originali. Molto interessanti sono le decorazioni delle sale al piano terra e quelle della volta dello scaloncino che sale al primo piano. L’impianto decorativo risente dello stile Liberty e delle forme eclettiche care a quest’epoca. I pavimenti in cotto e quelli in legno sono tutti originali. Attualmente è in corso un restauro delle decorazioni della facciata (2008).